Su richiesta dei nostri GSsisti, parte con questo articolo, una nova sezione del sito interamente dedicata la “Fai da te” dove potete trovare realizzazioni pratiche di parti meccaniche, accessori ed altro per noi e la nostra moto. Se anche Tu hai realizzato qualcosa che ritieni utile invia tutta la documentazione,  schemi costruttivi, spiegazioni, disegni o foto della realizzazione. al nostro indirizzo e-mail:

info@bmwgsclub.com
Costruttori di interfono
OSBE
TUYACOM
Chartter BOX

 

l'Interfono

Qualsiasi circuito di interfono può essere inserito in un casco per moto, ma ad una precisa condizione -tenerlo a basso volume- perché se lo si aumenta leggermente, subito in cuffia si ode quel fastidioso fischio causato dall’effetto Larsen. Per chi non sa in che cosa consiste l’”effetto Larsen”, diciamo che si tratta semplicemente di una reazione di BF determinata dal suono emesso dall’altoparlante, che, captato dal microfono, viene ulteriormente amplificato, per cui l’altoparlante lo riproduce via via con maggior intensità tanto che, come risultato finale, si ottiene un “fischio assordante”. Purtroppo viaggiando ad una certa velocità, affinchè i messaggi che il pilota indirizza viaggiatore (o viceversa) risultino totalmente comprensibili, occorre tenere il volume alquanto alto, e in queste condizioni l’effetto Larsen è inevitabile, a meno che non si realizzino due amplificatori separati, ciascuno alimentato da una propria pila, per evitare anche il ritorno del segnale BF attraverso l’alimentazione. Il circuito che vi proponiamo, appositamente progettato per evitare questo fastidioso fischio, si compone di due amplificatori alimentati separatamente da una pila a 9 volt.

Schema elettrico

Come visibile in fig. 1, lo schema elettrico di questo interfono per motociclisti non si può certo considerare complesso. Infatti vengono utilizzati due soli integrati tipo TBA.820 M, due microfoni e due piccoli altoparlanti per l’ascolto. Avendo voluto impiegare un solo integrato per canale e semplificare quindi lo schema, abbiamo dovuto utilizzare un piccolo microfono preamplificato, e, poiché questo richiede per la propria alimentazione una tensione di circa 2 volt, abbiamo inserito nel circuito un partitore resistivo (vedi R1-R2 per il canale superiore e R10-R11 per il canale inferiore). Il segnale di BF che esce dal microfono giungerà, tramite un condensatore di disaccoppiamento (vedi C2 e C15), sul piedino d’ingresso 3 dell’integrato TBA.820 M e verrà prelevato dal piedino 5 già amplificato e pronto per pilotare i nostri altoparlanti. Come è possibile constatare, in questo circuito non esiste alcun controllo di volume perché dalle prove effettuate questo è risultato superfluo, comunque se si ritiene che il segnale abbia una intensità troppo elevata, lo si potrà variare modificando il valore della resistenza R5 per un canale e la R8 per l’altro canale, inserendo al posto delle due resistenze due potenziometri.

Schema elettrico
Fig. 1
Schema elettrico

Realizzazione pratica

Poiché il motociclista dovrà tenere questo interfono entro una tasca del proprio giubbotto, le sue dimensioni ed il suo peso dovranno essere ridotti e per questo motivo abbiamo cercato di contenere il tutto entro un piccolo mobiletto plastico della dimensione di cm. 60x120 circa. Sul circuito stampato fig. 2 sarà ora necessario montare tutti i componenti come visibile in fig. 3, seguendo un preciso ordine di inserimento. Dapprima inserire i due zoccoli per gli integrati e, dopo averne saldati tutti i terminali, potrete iniziare a montare le resistenze, i condensatori ceramici e i poliestere, tenendo per ultimi i condensatori elettrolitici. Quando inserirete i condensatori elettrolitici, dovrete fare attenzione alla polarità dei due terminali, perché se inserirete quello positivo, dove andrebbe inserito il negativo, il circuito giustamente si rifiuterà di funzionare. Nel kit troverete infine dei piccoli terminali, che dovrete inserire in tutti i fori a cui dovranno far capo i cavetti e i fili di alimentazione. A questo punto potrete prendere le due prese per pila e collegare il filo “nero” al terminale contrassegnato con un -, e quello “rosso” all’interruttore a slitta siglato S1/A-S1/B. Attualmente, portando questo valore di 150 ohm a 100 ohm o 68 ohm, aumenta l’amplificazione, portandolo invece a 180 o 220 ohm, l’amplificazione si riduce. Qualora sia necessario, si potrà aumentare o ridurre la sensibilità anche di un solo canale. Gli altoparlanti da utilizzare sull’uscita di questo amplificatore debbono avere una impedenza di 16 ohm, quindi per ottenere il valore richiesto, utilizzeremo due piccoli altoparlanti (uno per orecchio) da 32 ohm, collegati in parallelo. Se qualcuno vorrà utilizzare degli altoparlanti da 8 ohm, dovrà necessariamente collegarli in serie, per ottenere ancora l’impedenza richiesta di 16 ohm. Avendo così ultimato la descrizione di questo semplice circuito elettrico, possiamo passare alla sua realizzazione pratica. Terminato il montaggio di tutti i componenti, dovrete prendere il circuito stampato e fissarlo provvisoriamente entro il mobiletto plastico; inserite poi in basso due pile da 9 volt, collocando nello spazio vuoto presente al centro il doppio deviatore a slitta, dopo aver praticato nella scatola un’asola per farne fuoriuscire la leva a slitta. Per forare il coperchio di questa scatola, vi consigliamo di disegnare una maschera di foratura su di un sottile cartoncino. Prendete quindi un cartoncino e ritagliate sopra ad esso una piccola asola per farvi entrare la leva del deviatore. Dopo aver inserito tale levetta nell’interno dell’asola, praticate sul cartoncino due fori di fissaggio per il deviatore e quindi fissatelo con due viti a dado. Provate ora a spostare la levetta del deviatore da una estremità all’altra. Se la lunghezza dell’asola è insufficiente, potrete facilmente allungarla usando un paio di forbici. Fatto questo, appoggiate questa sagoma in cartone nell’interno della scatola e realizzate su quest’ultima una identica foratura. Con un trapanino praticate subito i due fori da 2,5 mm. per il fissaggio del corpo. Se vi troverete in difficoltà nel realizzare l’asola rettangolare per la leva, seguendo le indicazioni che vi forniamo qui di seguito, risolverete in pochi minuti anche questo problema. Con la stessa punta utilizzata precedentemente, praticate nell’interno del rettangolo due fori, poi fondete la parte centrale di tale asola e con una piccola lima quadrata e3 stretta, sagomatene perfettamente il perimetro. Lateralmente su tale scatola (più precisamente in prossimità delle due viti di fissaggio del circuito stampato alla scatola),dovrete realizzare due fori per far uscire i fili che andranno ai microfoni e agli altoparlanti. Da questi fori usciranno un filo schermato per il microfono, un filo schermato per l’altoparlante ed un filo per l’alimentazione del microfono. Per l’alimentazione del microfono e per l’altoparlante si potrebbe anche usare una sottile piattina a 3 fili. Estraete ora lo stampato dalla scatola e saldate questi fili sui terminali presenti ai due lati del circuito stampato, eseguita tale operazione, saldate sul terminale positivo di alimentazione di ogni canale un corto spezzone di filo, che andrà saldato successivamente sui terminali del deviatore. A questo punto potrete inserire nei due zoccoli gli integrati rivolgendo la tacca di riferimento come visibile nel disegno pratico e fissare definitivamente nell’interno della scatola il circuito stampato ed il deviatore a slitta, collegando poi ad esso il filo positivo di alimentazione. I fili che escono dalla scatola e che dovrebbero giungere al microfono e all’altoparlante, andranno lasciati lunghi circa 15-20 cm. Perché, come vedesi in fig. 4, conviene collegare a questi spezzoni di filo due connettori ad innesto, per dare al passeggero la possibilità di scendere dalla moto senza alcun impedimento, sfilando semplicemente il suo connettore. 

Circuito elettrico
Fig. 2
Circuito elettrico

Schema di montaggio
Fig. 3
Schema di montaggio

Montaggio nel casco
Fig. 4
Collegamenti nel casco

Microfoni e altoparlanti dentro al casco

Come voi stessi potrete constatare, i due altoparlanti e il microfono hanno dimensioni tali da essere facilmente collocati sotto l’imbottitura presente in ogni casco. Ovviamente i due altoparlanti andranno appoggiati in prossimità dei padiglioni auricolari, mentre il microfono sulla parte anteriore del casco. Non è necessario che la parte frontale del microfono risulti rivolta verso la bocca, perché, considerata la sua sensibilità, è in grado di captare la nostra voce anche se non perfettamente orientato. E’ comunque preferibile, dove sia possibile, rivolgerlo verso la bocca, per far si che il microfono capti la minor quantità di rumori esterni. In fase di collaudo, in un primo momento avevamo risolto il problema del fissaggio del microfono, incollandolo internamente con un po’ di cementatutto. A proposito del microfono, siccome ne esistono vari modelli, riteniamo utile riportare le quattro diverse connessioni che attualmente conosciamo (vedi fig. 5). Partendo da sinistra è possibile notare che in questo primo modello il terminale M (massa) è collegato direttamente al metallo del corpo. Al centro abbiamo il terminale U (uscita segnale BF), mentre nel lato esterno è presente il terminale + di alimentazione.
Nel secondo modello che si potrebbe facilmente confondere con il quarto modello visibile a destra, per avere la parte superiore a mezzaluna e i due settori inferiori, si noterà che la disposizione dei terminali + UM non è la stessa. Per evitare di stabilire dei collegamenti errati, dovrete controllare attentamente il terminale M. La freccia da noi riportata evidenzia che nel modello posto a sinistra è presente in basso una sottile linguella metallica, che cortocircuita questo terminale M al metallo dell’involucro, mentre nel modello posto a destra questa piccola linguella è presente sul terminale a mezzaluna. Individuato quale dei tre terminali risulta collegato all’involucro metallico del microfono, potrete subito stabilire quale sarà nei due modelli il terminale + e quello U.
Per il terzo microfono, che dispone di tre terminali di identica forma, individuato quello la cui linguella risulta collegata all’involucro metallico, sulla sinistra avrete il terminale + e sulla destra il terminale U. Per il collegamento tra circuito stampato e microfono dovrete usare il cavetto schermato, possibilmente a 2 fili. La calza metallica andrà collegata al terminale M, e, poiché i due fili presenti internamente hanno sempre colore diverso, ne sceglierete uno (ad esempio bianco o blu) per il terminale U e un altro (rosso) per il terminale di alimentazione. E’ ovvio che se invertirete uno dei tre fili, il microfono non potrà funzionare, quindi nel dubbio conviene sempre collegare un microfono ad un ingresso e provare se dall’altoparlante esce il segnale amplificato. Facciamo presente che se l’altoparlante non  è racchiuso entro il casco, l’effetto Larsen non potrà essere evitato e che, comunque, se udrete questo caratteristico “fischio” è ovvio che il microfono “amplifica”. A questo punto riteniamo non ci sia altro da aggiungere, quindi vi lasciamo al vostro lavoro, poiché possiate sfruttare al più presto questo interfono con la simpatica passeggera che sceglierete come collaudatrice.

Microfoni
Fig. 5
Microfoni

Elenco dei componenti
R1  = 1.00 ohm 1/4 watt
R2  = 4.700 ohm 1/4 watt
R3  = 10.000 ohm 1/4 watt
R4  = 10.000 ohm 1/4 watt
R5  = 150 ohm 1/4 watt
R6  = 1 ohm 1/2 watt
R8  = 150 ohm 1/4 watt
R9  = 10.000 ohm 1/4 watt
R10 = 4.700 ohm 1/4 watt
R11 = 1.000 hom 1/4 watt
R12 = 10,000 ohm 1/4 watt
C1   = 10 mF elettr. 16 volt
C2   = 1 mF poliestere
C3   = 100.000 pF poliestere
C4   = 100 mF alettr. 16 volt
C5   = 100 mF alettr. 16 volt
C6   = 220 pF a disco
C7   = 100 mF alettr. 16 volt
C8   = 220.000 pF poliestere
C9   = 100 mF alettr. 16 volt
C10 = 220.000 pF poliestere
C11 = 220 pF a disco
C12 = 100 mF alettr. 16 volt
C13 = 100 mF alettr. 16 volt
C14 = 100.000 pF poliestere
C15 = 1 mF poliestere
C16 = 10 mF elettr. 16 volt
IC1 = TBA.820M
IC2 = TBA.820M
MICRO1 = microfono preamplificato
MICRO2 = microfono preamplificato
ALTO1 = cuffia 16 ohm
ALTO2 = cuffia 16 ohm
S1a-S1b = interruttore doppio
Testi e immagini tratte dalla rivista "Nuova Elettronica" n.107

© 2002 bmwgsclub

[ Viaggiare | BMW Story | Libri | Annunci ]
[ Homepage BMWgsclub ]